L'economia italiana "torna a indebolirsi, rallentando" dopo una recente ripresa, sostenuta da "favorevoli condizioni economiche globali, politica monetaria espansiva, riforme strutturali e una prudente politica fiscale".

Lo scrive - nel rapporto periodico sull'Italia - l'Ocse, che conferma la stima diffusa a inizio marzo di un Pil italiano in calo dello 0,2% nel 2019 e in leggera ripresa dello 0,5% nel 2020. E alla luce di una "politica fiscale espansiva e di una bassa crescita" l'organizzazione proietta per il 2019 il deficit dei conti pubblici al 2,5% del Pil dal 2,1% dello scorso anno.

Sulle misure messe in campo dal nostro Paese, Quota 100, per l'organizzazione guidata da Angel Gurria, è da "abrogare" perché "rallenterà la crescita nel medio termine, riducendo l'occupazione tra le persone anziane e, se non applicata in modo equo sotto il profilo attuariale, accrescerà la diseguaglianza intergenerazionale e farà aumentare il debito pubblico".

Mentre il reddito di cittadinanza "rischia di incoraggiare l'occupazione informale e di creare trappole della povertà" e in ogni caso la sua efficacia "dipenderà in misura cruciale da sostanziali miglioramenti dei programmi di formazione e ricerca di lavoro".

"Siamo al Governo da 9 mesi e non ci si può chiedere oggi, al primo giorno del 4 mese del 2019, di abolire una misura che abbiamo approvato 4 mesi fa perché già non sta funzionando - ha commentato il vicepremier Luigi Di Maio -. È un pacchetto, è un contratto. Ci dovete lasciare il tempo di realizzarlo. Tra l'Ocse e gli italiani ascolto prima di tutto gli italiani. Il Governo del cambiamento deve mantenere fede alle promesse".

"Voglio spiegare a tutti coloro che seguono questo governo e ogni giorno vedono la minaccia della pioggia di cavallette da parte di qualcuno che viene qui e ci dice che se non facciamo come dicono loro l'Italia crolla che quello che stiamo facendo è un percorso", sottolinea ancora il vicepremier.

"Oggi è il primo giorno di Quota 100 e sono orgoglioso di restituire il diritto alla vita a migliaia e migliaia di lavoratori italiani", le parole invece di Matteo Salvini. Le critiche dell'Ocse, ha aggiunto, "mi scivolano proprio addosso. Che ci siano più di 100mila italiani che vanno in pensione quest'anno e decine di migliaia di giovani che cominceranno a lavorare quest'anno grazie a questa legge significa che la crescita verrà per forza. Se mi chiedono di tornare indietro, non hanno capito nulla", ha aggiunto.

Anche il premier Conte parla di "forte dissenso sulle stime".

"Le previsioni dell'Ocse - ha detto - sulla crescita italiana sono tra le più pessimiste tra quelle sinora uscite: sottostimano completamente l'effetto positivo sul Pil delle misure espansive che abbiamo introdotto con la Legge di Bilancio".

"Domani a Palazzo Chigi, nel corso dell'incontro con il segretario generale dell'Ocse Gurría, avrò modo di confrontarmi con lui ribadendo il mio forte dissenso sulle sue stime, come abbiamo già fatto nella discussione tecnica avuta a Parigi lo scorso febbraio. Ribadirò, inoltre, che i fondamentali dell'economia italiana restano solidi pur nel quadro di un generale rallentamento internazionale".

(Unioneonline/D)
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