Sono state 27 le denunce di incidenti mortali sul lavoro nel 2020 in Sardegna, otto in più rispetto all'anno precedente, secondo dati Inail ancora in aggiornamento che, mostrano, inoltre, un decremento degli infortuni denunciati: da 13.356 a 11.256. A questi si aggiungono le denunce di malattie professionali, 4.969 nel 2019, 4.101 nel 2020.

"Un quadro per nulla confortante - dice la Cgil - soprattutto se calato nel contesto dell'emergenza sanitaria e della sospensione temporanea di alcune attività lavorative". Il tema ha assunto negli ultimi tempi un'attenzione particolare a livello nazionale, con Cgil, Cisl e Uil uniti nel rivendicare "un patto sulla sicurezza tra governo, sindacati e imprese, a partire dalla piattaforma stilata in sette punti da finanziare anche con il Pnrr e i fondi per la coesione europei e nazionali. L'obiettivo è anche scongiurare il tentativo in atto di modificare, peggiorandola, la normativa sulla appalti".

In questo contesto si inserisce la mobilitazione "Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro" avviata il 20 maggio con una serie di iniziative nei luoghi di lavoro per arrivare all'attivo dei rappresentanti della sicurezza e dei delegati organizzata stamattina dalla Cgil regionale, e infine, per concludersi domani con i presidi organizzati da Cgil, Cisl e Uil della Sardegna in concomitanza con iniziative simili in tutta Italia.

"Sarà l'occasione anche per protestare contro lo sblocco dei licenziamenti a fine giugno paventato dal governo nazionale". Quattro gli appuntamenti previsti nell'Isola: a Cagliari in piazza del Carmine; a Sassari davanti alla sede della Provincia in piazza Italia; a Nuoro davanti alla Prefettura e a Oristano, sempre davanti alla Prefettura. 

(Unioneonline/L)

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