In Sardegna i prezzi volano: a marzo +9%, stangata da 2.200 euro a famiglia. Sul cibo i rincari maggiori
Adiconsum ha rielaborato i dati Istat relativi al mese scorso, nell’Isola aumenti superiori rispetto al resto d’Italia: «Il governo intervenga, migliaia di sardi vicini alla soglia di povertà»(Ansa)
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Sardegna sempre più cara, i prezzi al dettaglio nella nostra regione continuano a crescere. E lo fanno più velocemente che nel resto d’Italia.
Adiconsum Sardegna, rielaborando i dati sull'inflazione relativi al mese di marzo diffusi dall’Istat, osserva che la Sardegna è la seconda regione d’Italia con l’inflazione più alta.
«A marzo i prezzi sono saliti del +9% su base annuale, contro una media nazionale del +7,6%», afferma Giorgio Vargiu, presidente dell’associazione dei consumatori. Per una famiglia media la stangata è da 2.231 euro all’anno.
C’è una frenata rispetto ai mesi scorsi, ma «è determinata unicamente dalla riduzione dei prezzi energetici», continua l’associazione.
Infatti i prezzi degli alimentari, voce di spesa primaria, continuano ad aumentare: nell’Isola si registra un +15% (a febbraio era +14, a gennaio +13,4), contro una media nazionale del 13,2%. Solo per mangiare una famiglia sarda «si ritrova a spendere oggi 688 euro in più all’anno».
«I cittadini della Sardegna continuano ad essere fortemente penalizzati sul fronte dei prezzi al dettaglio – denuncia Vargiu – Ribadiamo la nostra richiesta al Governo di intervenire con urgenza per calmierare i listini e sostenere le famiglie, adottando misure realmente efficaci, a partire dal taglio dell’Iva su alimentari e generi di prima necessità, perché con un’inflazione a questi livelli il rischio concreto è di spingere migliaia di famiglie sarde verso la soglia di povertà».
(Unioneonline/L)