Le presunte relazioni pericolose con l'Isis sono costate care a Eric Olsen, chief executive officer di LafargeHolcim, azienda numero uno al mondo nella produzione del cemento.

L'amministratore delegato dell'azienda franco-svizzera ha formalizzato oggi le sue dimissioni che saranno operative il 15 luglio.

Paga lo scandalo che ha investito l'unità siriana Lafarge Cement Syria (LCS), sospettata di aver raggiunto accordi finanziari e di aver pagato gruppi terroristici per fare in modo che il cementificio di Jalabiya, paese 150 km a nord-est di Aleppo, continuasse a produrre anche in periodo di guerra.

È stato lo stesso colosso del cemento, in seguito a un'indagine interna condotta dopo che i media francesi hanno scoperchiato lo scandalo, ad ammetterlo in un comunicato: "Sì è vero, abbiamo pagato dei gruppi armati, alcuni dei quali sottoposti a sanzioni internazionali".

Il cda dell'azienda ammette che sono stati commessi "significativi errori di valutazione", anche se afferma che l'ad non era responsabile e nemmeno era a conoscenza della vicenda.

Tuttavia Eric Olsen, manager franco-americano, ha deciso di dimettersi, per "calmare le forti tensioni venute a galla di recente attorno alla questione siriana".
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