A Iglesias da un mese è partita la nuova versione del suo appalto più costoso, quello dei servizi di igiene urbana.

Gli abitanti, in 10 anni, lo pagheranno oltre 33 milioni di euro. A gestirlo è ancora la Derichebourg.

Per Francesco Melis, assessore all'Ambiente, la rivoluzione sta nella tecnologia.

"Tutto è tracciabile, le nuove buste, che a breve verranno distribuite, sono dotate di un microchip come i kit". Servirà a sapere come e chi differenzia e dove si trovano i sacchi dei rifiuti. Il controllo potrà essere eseguito anche dalle persone. "Attiveremo una piattaforma digitale".

Lo scopo è arrivare alla tariffa puntuale e premiare, con sgravi, i virtuosi. Dalla settimana scorsa ci sono nuovi mezzi per la pulizia del centro storico. Ora l'ecocentro apre tutti i giorni (domenica compresa) e a breve verranno distribuit buste e calendari: "Andremo quartiere per quartiere, oltre gli incontri che faremo, anche nelle frazioni, per presentare il nuovo appalto".

Meno fiduciose le opposizioni. Se dal 2013 Valentina Pistis (Cas@Iglesias) chiede più trasparenza, Luigi Biggio(FI), Alberto Cacciarru (Iglesias in Comune), Federico Garau (M5S) e Riformatori Sardi concordano: per i cittadini "la città è sporca, ha strade maleodoranti, non adatte ai turisti, e servizi inadeguati".
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