"Un Piano Industriale ambizioso, in linea con le strategie decise dalla Giunta e in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati".

Con queste parole il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l'assessore dell'Industria, Maria Grazia Piras, hanno presentato oggi a Iglesias il documento programmatico di Igea per il quadriennio 2018-2021 con un investimento di oltre 160 milioni di euro.

Presente anche l'amministratore della società, Michele Caria.

"Oggi certifichiamo la storia di un grande successo: il risanamento di Igea. Un successo che dimostra come la buona politica, lontana dai clientelismi, capace di decisioni ponderate e supportata da coraggio amministrativo, raggiunge i risultati voluti, nell'interesse generale", ha detto il governatore.

"All'inizio del nostro mandato abbiamo fatto una scelta risoluta, prendendo in mano Igea in una situazione disastrosa. Abbiamo riconosciuto l'importanza della missione a cui questa società era destinata per tutto il territorio e per la Sardegna e l'abbiamo rimessa in condizione di fare cose indispensabili: le bonifiche e la messa in sicurezza dei siti minerari", ha continuato Pigliaru.

"Il risultato ora è che molte bonifiche sono partite, Igea conta trecento occupati e le prospettive sono molto positive. Abbiamo accompagnato il risanamento della società scegliendo le persone giuste e contando sulla collaborazione preziosa dei lavoratori. La ripresa del territorio e la valorizzazione dei siti ex minerari non può prescindere dalle bonifiche. Abbiamo iniziato a farlo a Furtei, ma non solo. Penso a Sant'Antioco, dove si sta lavorando per iniziare al più presto la bonifica di un'area che ha un grandissimo potenziale di sviluppo turistico".

Soddisfazione è stata espressa anche dall'assessore dell'Industria, Maria Grazia Piras, che ha sottolineato però che "ancora molto resta da fare sulla strada del completo risanamento".

IL PIANO INDUSTRIALE - Secondo il documento, la società mostra una prospettiva di concreto sviluppo con una marcata specializzazione nel campo delle bonifiche, senza perdere la specializzazione mineraria che la caratterizza come massima esperta di messa in sicurezza mineraria.

La copertura finanziaria del piano Industriale - per 134 milioni di euro - deriva dagli stanziamenti del Bilancio regionale 2018-2020, in particolare nei capitoli di spesa dell'Assessorato dell'Industria (per quasi 131 milioni di euro) e dell'Assessorato dell'Ambiente (per circa 4 milioni di euro). Tali risorse, in coerenza con la nuova mission affidata a Igea, sono legate proprio alle attività di bonifica.

Igea ha in custodia oltre 50 siti minerari non più produttivi. Dopo la chiusura seguiranno le attività di messa in sicurezza, bonifica, ripristino ritenute, volta per volta, necessarie

Dal punto di vista finanziario, i principali impegni di Igea saranno appunto la bonifica del sito di Santu Miali a Furtei, per la quale sono previsti lavori pari a 67,7 milioni di euro.

Altra attività di rilievo è il proseguo della messa in sicurezza e chiusura e recupero ambientale degli oltre 50 siti minerari propri di Igea, che vedrà impegnata la società in un arco temporale di medio/lungo periodo, con una previsione di circa 68,7 milioni di euro.

I RIFORMATORI SARDI: "GESTIONE DEL SERVIZIO DISASTROSA" - Di opposta visione rispetto alle dichiarazioni del governatore Pigliaru sono le parole del presidente dei Riformatori Sardi Roberto Frongia e del Consigliere regionale Michele Cossa, secondo cui "la Regione Sardegna ha mantenuto la sacca del privilegio derivante dall'affidamento diretto della gestione di servizi pubblici a società partecipate in deroga ai principi comunitari della concorrenza".

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Il servizio affidato è l'Igea è definito "un esempio di disastrosa gestione".

Gli esponenti dei Riformatori Sardi dichiarano inoltre che le bonifiche non sono mai state effettuate.

"Le aree del territorio comunale di Iglesias risultano inquinate a causa della presenza di metalli pesanti quali piombo, zinco, arsenico cadmio, solo per citarne alcuni", fanno sapere in una nota.

(Unioneonline/F)

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