I pastori sardi hanno deciso di disertare la Commissione Attività produttive del Consiglio regionale in programma giovedì 27 ottobre.

La decisione è arrivata dopo che nella convocazione è stata ammessa una delegazione di soli due allevatori che, viene specificato, potranno essere presenti solo in qualità di "auditori".

"Quindi i pastori non potranno essere parte attiva e, contrariamente a quanto promesso il 20 ottobre, potranno solo ascoltare”, sottolineano gli allevatori sollecitando una diversa formula di convocazione.

“In tal caso – aggiungono – prendiamo atto del fatto che la politica sarda sia ben lontana dal voler sentire e creare una proficua collaborazione diretta con chi, manifestando in piazza, ha portato all'attenzione di tutti, le problematiche scaturite dalla stessa rappresentanza politica. Ci è stato negato il diritto di parola e noi non presenzieremo in Commissione se non verranno cambiati i criteri in tempi celeri".

Nel frattempo gli stessi allevatori annunciano l'intenzione di chiedere un incontro al prefetto per manifestare il proprio disappunto e spiegare le ragioni che hanno portato la manifestazione del 20 ottobre: Pac e Psr, prevenzione epizoozie, virus e calamità ambientali, istituzione cassa continua, movimentazione capi bovini e suini, pagamenti misure pregresse e indennizzi, calcolo costi di produzione ( latte e carni), riorganizzazione delle tre agenzie regionali e rincari delle bollette e delle materie prime.

"In occasione della protesta dei pastori, vi è stato un incontro tenutosi nel palazzo del Consiglio regionale, alla presenza di tutti i capigruppo e del presidente Pais, conclusosi con l'impegno da parte dei suddetti, di convocare in V Commissione una delegazione di pastori, alla presenza dell'assessore all'Agricoltura Gabriella Murgia, per discutere i punti citati durante l'incontro - ricordano i pastori - sono stati gli stessi capigruppo a avallare la partecipazione di una delegazione deli allevatori, dichiarando di volere 'lavorare insieme per costruire una legge da presentare al Consiglio regionale'".

Sulla vicenda interviene anche Gian Franco Satta, consigliere regionale dei Progressisti. 

“Convocare i pastori nella Commissione Attività produttive per poi mettergli il bavaglio non può dirsi una gestione saggia delle vertenze sollevate dal mondo agropastorale”, commenta Satta.

“Gli accordi – aggiunge – presi la scorsa settimana dal Presidente del Consiglio, i capigruppo e la delegazione dei manifestanti erano chiari: affrontare e discutere le questioni in Commissione con tutte le parti, compresa quella dell’Assessore all’Agricoltura”.

“È una vergogna e l'ennesima presa in giro ai lavoratori di questo settore che stanno pagando un durissimo prezzo delle crisi innescate in questi anni, dalla pandemia agli aumenti delle materie prime, sempre affrontate in solitudine perché totalmente abbandonati da chi governa la Regione”, conclude Satta.

(Unioneonline/l.f.)

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