Dal "Fontiago", un'improbabile fusione tra Asiago e Fontina, al vino.

Sono decine i prodotti "Made in Italy" in realtà prodotti all'estero, e in particolare negli Stati Uniti, dal Wisconsin, alla California a New York.

L'Italian Sounding, negli Usa, è un mercato di grande successo che vale 20 miliardi di euro: e così, al banco dei supermercati americani, spopolano le imitazioni. C'è il Romano senza latte di pecora, l'Asiago, il Gorgonzola, i pomodori San Marzano, l'olio d'oliva, i salumi. Ma - denuncia la Coldiretti - anche il Chianti, prodotto in California, e il Marsala.

Un fenomeno, soprattutto quello del "falso" vino, che trova un forte impulso anche dalle opportunità di vendita attraverso la rete, dove è possibile acquistare da aziende statunitensi polveri miracolose che promettono in pochi giorni di ottenere le etichette più prestigiose come Chianti, Valpolicella, Frascati, Primitivo, Gewurztraminer, Barolo, Verdicchio, Lambrusco o Montepulciano.

Una situazione che mette a rischio 3,8 miliardi di esportazioni di Made in Italy agroalimentari, sempre secondo uno studio della Coldiretti: si tratta del 10% del totale dell'export agroalimentare italiano nel mondo (che vale 38,4 miliardi).

(Redazione Online/D)
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