"Penso che l'Italia rischi di restare nella procedura di infrazione per anni".

Lo ha dichiarato il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker durante un dibattito organizzato dal quotidiano Politico.Eu.

"Il problema italiano è un problema condiviso. Non voglio umiliare la Repubblica Italiana perché ho il massimo rispetto per l'Italia. Abbiamo detto chiaramente che pensiamo che l'Italia si stia muovendo in una direzione instabile e abbiamo dovuto prendere decisioni a proposito", ha aggiunto il politico lussemburghese.

Juncker si è poi rivolto al vicepremier Luigi Di Maio - che si era detto convinto che la procedura europea non partirà - consigliandogli "di comportarsi in modo da avere ragione".

Oggi il Comitato economico e finanziario dell’Unione europea, organismo composto dai rappresentanti dei ministeri del Tesoro, ha adottato l’opinione sul rapporto della Commissione che indica come "giustificata" l’apertura di una procedura di infrazione contro l'Italia, dopo che il debito pubblico del nostro Paese è aumentato nel 2018.

L'iter della procedura potrebbe portare per Bruxelles a sanzionare Roma con una multa di 3,5 miliardi di euro.

Un esito che anche il premier Giuseppe Conte intende evitare - e senza "manovre bis" - perché rischierebbe di "compromettere la nostra sovranità in campo economico" e rappresenterebbe un pericolo per i risparmi degli italiani.

(Unioneonline/F)
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