Ok ai negoziati per l'introduzione del salario minimo europeo: il via libera alla proposta della Commissione Ue è arrivato oggi dalla riunione dei ministri europei per il Lavoro e le Politiche Sociale e rappresenta l’avvio formale dell'iter negoziale con l'Europarlamento.

"Una retribuzione equa che garantisca un tenore di vita dignitoso è uno dei principi del pilastro europeo dei diritti sociali. Per migliorare le condizioni di lavoro e di vita, questo progetto di legge stabilisce un quadro per promuovere livelli adeguati di salari minimi legali, promuovere la contrattazione collettiva sulla fissazione e migliorare l'accesso effettivo alla protezione del salario minimo di quei lavoratori che hanno diritto a un salario minimo”, si legge nella nota del Consiglio.
“Non possiamo accettare che persone che mettono tutta la loro energia per il lavoro non possano permettersi standard dignitosi di vita. Questa legge sarà un grande passo per un’equa retribuzione”, ha commentato Janez Cigler Kralj, ministro del Lavoro della Slovenia, presidente di turno del Consiglio Ue.

Sul tema è intervenuto anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando, anche lui presente al vertice di Bruxelles: “La direttiva per l'introduzione del salario minimo dà una risposta forte a due fenomeni che caratterizzano il mercato del lavoro: il dumping salariale e la presenza di molti lavoratori poveri, che purtroppo segnano il mercato del lavoro italiano. Il via libera ai negoziati è una buona notizia per l'Europa ma anche per l'Italia”.

Nel nostro Paese, “la questione salariale è aggravata dalla proliferazione dei cosiddetti contratti collettivi pirata che da fattore residuale è divenuto fenomeno largamente diffuso con effetti rilevanti sul nostro sistema di relazioni industriali in cui si annidano pratiche che sono eticamente e giuridicamente inaccettabili”, ha concluso l’esponente dem.

(Unioneonline/F)

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