Colpire e trattare: Bruxelles e la strategia dei due binari
Una risposta politica e l’altra commerciale, e porte aperte al dialogo con WashingtonPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Una risposta in due fasi, rapida ma ponderata, da mettere in campo entro fine mese. Sui tavoli della direzione generale Trade di Palazzo Berlaymont ci sono già le stime delle possibile perdite per l’economia europea e le ritorsioni. La risposta dell’Ue sarà su due binari, uno politico e l’altro commerciale. Quanto al primo, Bruxelles ribadirà ciò che nelle ultime settimane ha già spiegato più volte Ursula von der Leyen: i dazi fanno male a tutti, sono ingiustificati e intaccano relazioni commerciali solidissime come quelle transatlantiche. Allo stesso tempo l’Europa non chiuderà la porta al dialogo. Maros Sefcovic, commissario al Commercio e alla Sicurezza Economica, non ha mai interrotto i contatti con Washington, dove non è escluso che torni nei prossimi giorni. Anzi, a Bruxelles sta emergendo una convinzione: dazi e contro dazi sono solo il punto di partenza dei futuri negoziati tra Ue e Usa. Sul piano commerciale la questione si complica. La Commissione sta preparando una risposta che sia innanzitutto equilibrata tra i Paesi membri, tentando di bilanciare al meglio gli effetti collaterali che deriveranno dai controdazi a prodotti e servizi americani. Il piano, come anticipato dal governo francese, è che la risposta sia in due fasi. La Commissione farà scattare i controdazi su alluminio e acciaio: la sospensione, che scade il 13, non sarà prorogata. Poi, entro fine aprile, Bruxelles dovrebbe mettere in campo la sua reazione al “giorno della liberazione dell’America”. In questo senso decisivo potrebbe essere il Consiglio Ue Commercio che si terrà lunedì a Lussemburgo. E dove le spaccature tra i 27 sull’intensità della reazione potrebbero emergere in tutta la loro gravità.