"Per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti, meno di 15 centesimi in media vanno a remunerare il prodotto agricolo. Il resto viene diviso tra l’industria di trasformazione e la distribuzione commerciale che assorbe la parte preponderante del valore".

Lo ha denunciato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo in occasione del G7 agricolo di Bergamo, parlando della Giornata Mondiale dell’alimentazione indetta dalla Fao.

Secondo l'analisi della Coldiretti, questa iniqua distribuzione delle risorse cambia in base al prodotto.

In particolare, è il grano tenero ad avere la maglia nera: pagato meno di 20 centesimi al chilo nei campi, viene rivenduto anche a 2,80 euro al chilo, con un aumento di quasi 15 volte nel prodotto trasformato.

Numeri su cui è intervenuto anche il presidente della Coldiretti Nord Sardegna, Battista Cualbu: "Le speculazioni e le distorsioni dei prezzi dei prodotti alimentari danneggiano sia gli agricoltori sia i consumatori finali. Solo attraverso un'equa distribuzione del valore si può costruire una filiera sostenibile".

Cualbu ha parlato di "un'ingiustizia da sanare rendendo più equa e giusta la catena di distribuzione degli alimenti anche con interventi mirati a limitare lo strapotere contrattuale dei nuovi poteri forti dell’agroalimentare".

(Redazione Online/F)
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