Buona annata per l'olio extravergine d'oliva sardo: cresce la produzione
Qualità del prodotto altissima grazie alle buone condizioni meteoCresce del 9% la produzione dell'olio extravergine d'oliva sardo rispetto all'annata del 2019 ma rimane sempre sotto del 45% rispetto alle medie produttive ordinarie.
E' quanto emerge, a campagna in corso, dalle nuove elaborazioni di Coldiretti Sardegna sui dati Ismea-Unaprol.
Per quest'anno si stima una produzione di 47.600 quintali di olio evo rispetto ai 43.750 quintali del 2019. Dati leggermente superiori alle medie produttive degli ultimi anni (media 2015-2018: 45.890 quintali), ma di gran lunga inferiori rispetto alle medie sarde, che si aggirano intorno agli 85mila quintali (media 2006 - 2010), in una annata che sarà ricordata per la altissima qualità del prodotto grazie all'ottima fioritura, a condizioni meteo non avverse e ai limitati attacchi della mosca olearia.
L'anno scorso la produzione è stata abbondante nel nord Sardegna e disastrosa nel sud. Quest'anno anche il sud sembra recuperare (eccetto Oristano, dove le gelate tardive hanno lasciato un pesante segno), mentre nel centro e nord dell'Isola le produzioni tengono pur essendo comunque un'annata di scarica.
A livello nazionale la produzione di olio Evo è crollata del 30% e dovrebbe attestarsi, secondo le analisi Coldiretti sulla base dell'aggiornamento previsionale elaborato dall'Ismea e Unaprol, attorno ai 2.550.000 quintali.
Mentre crollano le produzioni aumentano del 9,5% gli acquisti delle famiglie italiane che con l'emergenza Covid sono tornate a fare scorte in cucina con i prodotti base della dieta mediterranea, secondo i dati relativi al primo semestre dell'anno. In Italia 9 famiglie su 10 consumano olio extravergine d'oliva tutti i giorni - sottolinea Coldiretti - con una crescente attenzione verso il prodotto di qualità che ha favorito la nascita di corsi e iniziative.
L'Italia è il primo consumatore mondiale di olio di oliva con una media negli ultimi 5 anni di 504 milioni di chili, seguita dalla Spagna con 483 milioni di chili e dagli Stati Uniti con ben 320 milioni di chili.
"Dai consumatori arrivano segnali importanti sull'attenzione ai prodotti locali e di qualità - afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Se i cambiamenti climatici stanno condizionando le quantità sicuramente cresce invece la qualità dell'olio Evo grazie ad agricoltori che stanno investendo in formazione e in tecnologia per migliorare il prodotto che oggi, si classifica tra i migliori olio Evo del momdo, come confermano i numerosi riconoscimenti che arrivano dai più importanti concorsi e rassegne nazionali e internazionali. Il nostro olio è anche il simbolo della Dieta Mediterranea, classificata come migliore dieta al mondo del 2019 su 35 regimi alimentari presi in considerazione da U.S. News & World's Report's".
(Unioneonline/F)