Traffico sostenuto, spiagge affollate e locali pieni; la stagione turistica ad Arzachena sembra marcare un buon vantaggio rispetto allo scorso anno, quando la pandemia aveva spinto molte persone a trascorrere le vacanze vicino al proprio domicilio. Nonostante il virus sia tutt’altro che debellato, quest’anno, grazie alla campagna vaccinale, sembra esserci più fiducia.

I numeri però sono in chiaroscuro e la corretta lettura dei dati la consegna il neo vice-presidente nazionale di Federalberghi Paolo Manca. “Il tasso di occupazione medio degli hotel a luglio è tornato alla situazione pre-covid. Questo per quanto riguarda gli italiani. Purtroppo – continua Manca – si registra una flessione del turismo internazionale. Ad Arzachena mancano i tedeschi, gli olandesi e gli svizzeri, che da soli rappresentavano una fetta consistente delle presenze”.

Se anche per agosto le previsioni sono rosee, per i mesi “cuscinetto” c’è preoccupazione.  “A settembre – afferma Manca – finita la spinta propulsiva degli italiani, registriamo un calo degli arrivi dall’estero per via dell’instabilità dettata dalla pandemia”.

Un altro aspetto da affrontare, secondo il vice-presidente di Federalberghi, è l’instabilità dei lavoratori del settore alberghiero: “Se prima lavorare quattro mesi all’anno era poco, oggi è un sogno; è necessario fare un patto in cui da una parte gli imprenditori si impegnano ad aprire le strutture per più mesi e dall’altra si acceleri con un programma per la formazione dei professionisti”.

"Spero – conclude Manca - che con la fine della pandemia si riparta da queste premesse”.

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