Nuova fumata nera nella vertenza Alitalia, dopo che anche l'ultimo appello del ministero è caduto nel vuoto.

Si è infatti conclusa con esito negativo la seconda fase della procedura di raffreddamento e conciliazione, che si è tenuta al dicastero del Lavoro.

Il primo confronto tra azienda e sindacati, terminato anch'esso con un nulla di fatto, si era invece svolto la scorsa settimana in sede societaria.

Durante la riunione odierna, le parti - si legge nel verbale - "si sono ampiamente confrontate". Ma "all'esito dell'incontro il ministero, sentite le parti, ha registrato l'impossibilità di pervenire ad una soluzione conciliativa e le invita a ridurre al minimo i disagi per l'utenza".

I sindacati di categoria (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl trasporto aereo) formalizzeranno a breve la proclamazione dello sciopero, che potrebbe cadere il 23 febbraio prossimo.

Al centro della vertenza ci sono le questioni relative al piano industriale, alla disdetta del contratto collettivo nazionale di lavoro e alla violazione degli accordi. Sul tavolo, soprattutto il progetto di taglio dei costi annunciato dal mangement Alitalia, che prevede circa 1.600 esuberi.
© Riproduzione riservata