Niente incarichi lunghi per i pensionati nella pubblica amministrazione: la norma che toglieva il limite di un anno agli incarichi per i lavoratori in quiescenza sarebbe saltata, secondo quanto si apprende da fonti di governo che stanno ancora rimaneggiando il testo finale del decreto sul reclutamento della Pubblica amministrazione in vista della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. All'indomani del via libera in Consiglio dei ministri al «terzo pilastro» per la messa a terra del Recovery, dopo Semplificazioni e Governance, sul decreto reclutamento, quello che prevede 24mila assunzioni a tempo (massimo 5 anni) per realizzare i progetti del Pnrr (contratti a termine per super-esperti con esperienze all'esterno, professionisti, dirigenti e vincitori di concorso, ma anche giovani apprendisti) si abbatte la bocciatura dell'Anac, relativamente alle sue competenze. Una lettura respinta dal Governo che ieri sera ha fatto sapere che il decreto non pregiudica alcuna competenza dell'Authority. Norme saltate Il provvedimento cambia le regole per le assunzioni nel pubblico e velocizza i contratti legati alla realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza: è ancora oggetto di limature e al momento restano in bilico i premi per i dipendenti mentre si modifica la norma che dà la possibilità di ricorrere ai pensionati per consulenze e collaborazioni. Ora - ma il testo definitivo potrebbe non essere pubblicato prima di lunedì – dovrebbe proprio saltare l'articolo che poco aveva a che fare con il far diventare l'Italia un «paese per giovani» che è una delle mission dell'esecutivo indicate dallo stesso premier Mario Draghi. Giovani che saranno coinvolti in alcune novità: intanto chi ha meno di 30 anni potrà partecipare al "concorso di idee" per proporre il logo del nuovo portale unico del reclutamento, che sarà bandito entro il 7 luglio. In più anche la P.a. potrà fare contratti di apprendistato. Secondo il ministro Brunetta i «primi assunti entro l'estate». Portale per le assunzioni Il nuovo portale servirà intanto per pubblicare i due elenchi degli esperti e delle alte professionalità che le amministrazioni poi - una volta composte le graduatorie – potranno assumere anche per chiamata diretta dopo colloqui (nel caso dei professionisti iscritti agli albi). Ma diventerà in prospettiva la "porta virtuale unica di accesso" alla Pa, anche per concorsi ordinari. Tutti i cittadini (con Spid o identità digitale) potranno monitorare i bandi e registrare il curriculum, inviare le domande e anche pagare le tasse su PagoPa. Ma a cambiare oltre ai concorsi saranno anche le progressioni di carriera - con una nuova area per i funzionari ad alta specializzazione - e la mobilità, anche dall'esterno. Una delle misure, le chiamate di manager dal privato, entrate nel mirino dell'Anac. Allarme raccolto subito dal M5s, che nei giorni scorsi aveva espresso più di qualche perplessità sul decreto Brunetta e che vede, come dice la deputata Federica Dieni, «terremotato ad ogni livello» il reclutamento pubblico con il modello aziendale che può trasformarsi in «abusi e spazi per le lottizzazioni», dando il «via libera in massa all'ingresso degli amici dei politici».

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