Dodici mensilità arretrate, ultimo pagamento ricevuto (il 66 per cento della mensilità di ottobre) i primi di novembre ma soprattutto una situazione in pieno stallo in cui pare che le istituzioni regionali attendano le mosse del tribunale fallimentare al quale l'azienda dovrà presentare entro il 10 dicembre un difficile piano di rientro dai tanti debiti accumulati nei confronti di dipendenti e fornitori.

Cgil, Cisl, Uil Funzione Pubblica provano a movimentare nuovamente la vertenza proclamando un altro sciopero generale che si terrà nell'intera giornata del 19 dicembre. Ancora da decidere la sede della contemporanea manifestazione di protesta che sarà all'assessorato regionale alla Sanità di via Roma o presso il palazzo delle istituzioni di viale Trento.

Una delle scorse proteste inscenate anche all'Aias di Cortoghiana (foto Simone Farris)
Una delle scorse proteste inscenate anche all'Aias di Cortoghiana (foto Simone Farris)
Una delle scorse proteste inscenate anche all'Aias di Cortoghiana (foto Simone Farris)

Le segreterie regionali della Funzione Pubblica chiedono a gran voce, ancora una volta, il superamento dell'attuale convenzione tra Regione e Aias. "Siamo ancora in attesa di conoscere la bozza del progetto di superamento dello status quo così come votato dal Consiglio Regionale. Preoccupa il silenzio delle istituzioni" commenta Fulvia Murru (Uil Fpl). "Noi - osserva Roberta Gessa, Cgil Fp - continuano la battaglia in tutela dei lavoratori anche perché siamo davanti ad un disastro annunciato: a prescindere da ciò che farà il tribunale fallimentare ci aspettavamo dei passi in avanti della politica che invece continua a tergiversare". Davide Paderi, Cisl Fp, ritiene "non più rinviabile una decisione della politica sarda che debba tener conto del parallelo percorso avviato dal tribunale. Il Natale che si apprestano a vivere i lavoratori Aias, stoici nel portare avanti un servizio delicato nonostante tutto, non porta con sé alcuna notizia positiva".
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