Aias, aspro scontro tra l'assessore Nieddu e i sindacati
Al centro della polemica la società creata dalla Giunta Pigliaru e stoppata da Solinas: "Era uno specchietto per le allodole", dice l'assessore NiedduPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Scontro sulla vertenza Aias tra l'assessore alla Sanità Mario Nieddu e i sindacati che per mercoledì 7 ottobre hanno proclamato lo sciopero in tutti e 43 centri dell'associazione in Sardegna.
Nel mirino Sas Domos, la società pubblico-privata creata dalla Giunta Pigliaru per gestire il servizio per i disabili affidato ad Aias e fermata dalla Giunta Solinas. Nieddu difende la decisione definendo Sas Domos "uno specchietto per le allodole per i lavoratori, una scatola vuota che non serviva a nulla".
"La sperimentazione gestionale - prosegue - va normata, ma in questo caso non c'era alcuna normativa regionale di riferimento, e in assenza va chiesta un'approvazione in sede di Conferenza Stato-Regioni. Ma questa richiesta non è mai arrivata dalla vecchia Giunta".
Nieddu ha ricordato il tavolo tecnico aperto in assessorato e il fatto che "abbiamo avuto i bilanci di Aias, a differenza di chi ci ha preceduto". Oggi, ha aggiunto, "stiamo facendo un lavoro serio che ci porterà ad assumere una posizione precisa e ad assumere decisioni su Aias".
"Non stiamo difendendo la famiglia Randazzo - ha concluso - né qualche sedicente associazione sindacale, ma gli interessi dei lavoratori e dei pazienti assistiti da Aias".
LA REPLICA - "Le dichiarazioni dell'assessore sono sconcertanti e gravissime - replicano in una nota i segretari regionali di Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl -. Nieddu è nervoso forse perché, nei fatti, inconcludente sulla vertenza Aias, e anziché preoccuparsi di trovare una soluzione e rispondere alla disperazione dei lavoratori sceglie l'insulto". Inoltre, "questi scivoloni sono dei boomerang, noi andiamo avanti senza timore: era ovvio che Nieddu su Aias sarebbe finito imbrigliato da logiche assurde, così la realtà lo sta condannando a non decidere o incidere per niente".
(Unioneonline/D)