Agosto a tinte fosche per gli hotel del nord-ovest Sardegna: -8% rispetto al 2022
L'indice di riempimento camere del mese di agosto si è fermato a 79,11%, contro l’87,16% dello stesso mese del 2022Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Agosto in calo negli hotel del Nord Ovest dell’Isola che perdono circa otto punti in percentuale rispetto al 2022. Lo rende noto il Centro Studi Federalberghi-Confcommercio della Provincia di Sassari che ha analizzato i dati pervenuti da un considerevole campione di strutture associate tra Stintino, Alghero, Sassari, Valledoria, Castelsardo, Porto Torres, Sorso e aree interne. Le presenze di connazionali, sempre relativamente al campione, sono state 50.071, quelle d'oltralpe 64.807.
L'indice di riempimento camere del mese di agosto si è fermato a 79,11%, contro l’87,16% dello stesso mese del 2022 e il 79,91% del 2019.
Alghero, come sempre, registra performance migliori, ma segna comunque un decremento: l’occupazione camere si ferma all’82,44%, lontana dal 90,59% dell’agosto 2022 e dall’89,78% del 2019.
«Si confermano le previsioni che avevamo ipotizzato a inizio stagione - commenta il presidente Federalberghi-Confcommercio Provincia di Sassari, Stefano Visconti - con un calo sensibile delle occupazioni camere relativamente al campione selezionato, comunque vicino al 40% di tutte le strutture alberghiere operanti in provincia, che sono più di cento. Otto punti percentuali di calo, su base provinciale, che possono pesare sui bilanci delle strutture ricettive visto che lo stesso calo è totalizzato ad agosto, notoriamente il mese in cui si sviluppano i maggiori ricavi».
Sulle cause delle minori occupazioni si ha la conferma delle difficoltà del mercato interno, sia sardo che d'oltre tirreno, vero volano del mese d'agosto.
«Le difficoltà reddituali delle famiglie italiane - fa sapere il presidente Visconti - e le preoccupazioni per il prossimo futuro hanno messo il freno alla spesa per la vacanza e l'investimento in tempo libero, fatto certificato da una minor incidenza rispetto agli storici delle presenze connazionali registrate nelle nostre strutture ricettive. Di contro, la concorrenza sleale e oramai insostenibile di chi offre ospitalità in seconde, terze e quarte case, in barba a qualsivoglia regola disciplini la materia. Si compete nello stesso mercato, con regole diverse e insindacabilmente molto più onerose per la nostra categoria. Ciò porta come conseguenza listini molto più convenienti del posto letto in alloggio diverso da quello alberghiero».