"Prendiamo atto con rammarico del fatto che il governo, nonostante le nostre ripetute richieste di ridefinire il concorso della Regione Sardegna agli obiettivi di finanza pubblica, anche tenendo conto della necessità di dare immediata esecuzione alla sentenza n. 6 del 2019 della Corte costituzionale, ha fatto trascorrere il termine del 31 gennaio 2019, previsto dalla recente legge di bilancio dello Stato n. 145 del 2018 per la stipula dell'accordo, senza convocare alcun nuovo incontro e senza inviare nessuna risposta con una proposta di intesa".

Queste le parole del governatore Francesco Pigliaru, che ha inviato una nuova lettera per cercare una risoluzione al problema degli accantonamenti, destinandola al premier Giuseppe Conte e ai ministri dell'Economia e delle Finanze e degli Affari regionali e le autonomie Giovanni Tria ed Erika Stefani, al sottosegretario di Stato Giancarlo Giorgetti e al vice ministro dell'Economia e delle Finanze Massimo Garavaglia.

PIGLIARU: "PRONTI A TUTELARCI IN OGNI MODO" - Secondo il presidente, l'esecutivo gialloverde non avrebbe rispettato le scadenze che ha imposto attraverso la sua Finanziaria e continuerebbe a ignorare la sentenza pronunciata lo scorso 11 gennaio dalla Corte Costituzionale, con cui i giudici hanno intimato la restituzione all'Isola delle quote non dovute (285 milioni) e ribadivano la necessità di un accordo sugli accantonamenti equo e condiviso.

La Regione non avrebbe infatti ricevuto nessuna risposta "istituzionale" alla lettera inviata dalla Regione il 15 gennaio per chiedere di ottemperare immediatamente alle disposizioni della Corte, né sarebbe stato convocato alcun incontro sul tema.

Per questo "darà avvio a tutte le opportune azioni giudiziarie per il soddisfacimento dei propri diritti e la tutela delle proprie attribuzioni", scrive Pigliaru nella nuova missiva, con cui si annuncia una linea dura.

Gli uffici legali regionali stanno vagliando le diverse strade possibili: un'ingiunzione di pagamento nei confronti del governo presentata al giudice civile e un ricorso per ottemperanza alla stessa Consulta, che potrebbe anche portare alla nomina di un commissario ad acta che sostituisca l'esecutivo e applichi la sentenza.

L'ASSESSORE PACI: "SOLDI DEI SARDI TRATTENUTI ILLEGITTIMAMENTE" - "Totalmente ignorati, ancora una volta, con l'aggravante che, in questo caso, il governo ha snobbato se stesso e persino la Corte Costituzionale, continuando a far finta di niente e a girarsi dall'altra parte, e continuando a trattenere illegittimamente nelle sue casse soldi che sono dei sardi e che vanno spesi esclusivamente per la Sardegna", ha commentato l'assessore alla Programmazione Raffaele Paci.

"Nelle prossime ore faremo tutto quello che è in nostro potere per avere giustizia, e intanto adotteremo altri provvedimenti in Giunta", ha poi concluso.

(Unioneonline/F)
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