L’ultima volta che è stato possibile ammirarlo è stato alcuni anni fa in occasione di Monumenti aperti. L’amministrazione comunale e la Soprintendenza lo avevano esposto al pubblico facendolo così conoscere a centinaia di persone.

Il mosaico del periodo romano vicino alla chiesetta campestre di San Giovanni, a Settimo San Pietro, ora è protetto da un telone e da uno strato di terra che lo ricopre in attesa della ripresa e della fine degli scavi.

Un monumento che era stato subito definito di notevole importanza, capace di contribuire alla valorizzazione turistica del territorio, assieme al museo “L’Arca del tempo”, alla Casa Dessì, del sito archeologico di Cuccuru nuraxi e di S'Acqua de is dolus e delle chiese. Tante ricchezze da valorizzare, ma le visite sono state bloccate dal Covid.

Per completare il recupero del mosaico romano serve un importante finanziamento. Comune e Soprintendenza sono decisi a fare la loro parte, come avviene da diversi mesi nei nuovi scavi di Cuccuru nuraxi.

La Soprintendenza sta forse aspettando tempi migliori per poter riprendere gli scavi che a suo tempo, avevano suscitato non poca curiosità . Un'opera che non può restare nascosta anche in attesa della fine della pandemia con la prospettiva di aprire nuove speranze al turismo anche locale.

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