“Ogni storia è una storia d’amore”
Un libro che ci pone un interrogativo: l’amore può salvarci?Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
“L’amore salva?”
È la domanda che si pone l’autore, quando interroga le donne della storia, dell’arte e della letteratura, perché solo queste gli confidano la verità sull’amore con labbra sorridenti o ancora sanguinanti: “Della vita le donne non cercano la dimora, della vita si fanno dimora. La loro carne è il gomitolo che srotola con cura il fragile filo di ogni cosa vivente e ne tesse con pazienza l’intreccio mostrando, tra grovigli di dolore e gioia, che la trama di ogni storia è nascere, non certo morire”.
L’autore ci racconta l’amore, tramite le storie delle donne più illustri di ogni tempo, e lo fa per ridimensionare il bisogno di relazione che è insito in ogni essere umano. A tal proposito, all’amore romantico, che pone l’altro come un dio del proprio benessere, contrappone il disamore cinico, che ama l’altro non per ciò che è, ma per le sue qualità fisiche o spirituali. E saranno trentasei donne a incarnare, con le loro storie, l’amore romantico o il disamore. Si parte da Tess, che si innamorò dello scrittore, Raymond Carver. Tess assiste Raymond nei suoi ultimi dieci mesi di vita e ogni mattina, raccoglie per lui un mazzetto di fiori di campo, per aiutarlo a ricominciare a scrivere, in una liturgia amorosa, che ricerca l’essenziale. La seconda storia è di Fanny, vicina di casa del poeta John Keats, con cui ebbe un fugace rapporto. L’uomo infatti amava la sua solitudine e rende Fanny una schiava d’amore: “Devi essere mia e pronta a farti torturare per me […] la mia guarigione non mi sarà di nessun vantaggio se non sarai completamente mia”. La terza storia è quella di Sylvia Plath, la più grande poetessa del novecento, trovata morta, accanto al suo forno con cui faceva le sue amate torte. Il suo è un matrimonio travagliato. Ted, anche lui poeta, non riesce a dare amore alla moglie, pensa solo a se stesso e alla sua ispirazione poetica, mentre Sylvia dedica la sua vita a lui. Ted pensa che il matrimonio sia distruttivo e cerca un’altra donna, mentre Sylvia giunge all’esasperato gesto.
Il libro continua con le storie di Zelda, moglie di Scott Firzgerald, donna studiosa e abile scrittrice, talento che oscura per amore del marito, per poi giungere alla luce del successo.
Il libro racconta altre storie di donne che hanno affiancato i grandi artisti di fama internazionale, come: Modigliani, Beethoven, Fellini; e con questi hanno sperimentato il senso di cura, l’illusione, la pazienza, il servilismo, l’abbandono, la follia e il perdono. Sono donne di talento, la cui immagine si è rimpicciolita dinanzi il riflesso dei loro uomini.
“Ogni storia è una storia d’amore” è un libro di Alessandro D’Avenia, edito da Mondadori.
L’autore ricongiunge il sottile filo che lega queste trentasei storie, fino ad avvolgerlo nel filomito di Orfeo ed Euridice, archetipo di amore ed egoismo.
Questa, però, è anche la storia delle tante donne che scambiano l’amore per fusione, dipendenza e abnegazione di sé, finendo per cadere nel disamore, principalmente di se stesse. E D’Avenia inneggia, invece, nelle sue righe un amore libero, reciproco, simmetrico, che celebra la donna nella storia e nella letteratura, rendendola protagonista di se stessa.
E alla domanda: “L’amore salva?”, lasciamo la risposta all’autore: “La ragione vorrebbe escludere il cuore, sede appunto del coraggio, perché sa bene che coinvolgerlo significa gioia, ma anche dolore. E allora prova a dirigerne i moti in desiderio di controllo: il disamore. Ma la verità dell’amore si coglie solo accettando di rischiare la vita, come ogni protagonista che non rinunci al desiderio più vero. Proprio all’apertura a tutto il dolore possibile è l’amore che ci fa nascere nuovi […] che l’amore possa salvare non è un mistero, il mistero è perché respingiamo la salvezza, gettandoci nelle spine del disamore”.