È in tournée nell’Isola lo spettacolo “Persone Naturali e Strafottenti” di Giuseppe Patroni Griffi con Marisa Laurito, protagonista nel ruolo che fu di Pupella Maggio, accanto a Giancarlo Nicoletti, che firma anche la regia, Giovanni Anzaldo e Livio Beshir, uno dei pezzi forti del cartellone della stagione di prosa organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna presieduto da Antonio Cabiddu e diretto da Valeria Ciabattoni.

Uno straordinario successo che conferma l’eccezionale seguito di pubblico dell’amatissima attrice campana, sicuramente una delle figure di riferimento della grande scuola teatrale napoletana.

Dopo le tappe di San Gavino e Ozieri, il tour si chiude lunedì 30 maggio, al Teatro Civico di Alghero alle 21.

Un vivido affresco della città partenopea con la commedia, ambientata in una notte di Capodanno, sullo sfondo di uno squallido appartamento dove si incrociano i destini di quattro personaggi, fra situazioni grottesche e surreali, dolceamara ironia e una punta di spietato cinismo, in una scrittura avvincente e ricca di colpi di scena, in equilibrio tra la comicità arguta e a tratti farsesca di Eduardo De Filippo e il crudo realismo e la dimensione onirica dei testi di Annibale Ruccello.

L’eccellente prova del cast regala due ore di grande teatro con una magistrale Marisa Laurito, che restituisce lo spirito popolare ma anche la strana fierezza, quasi arrogante di Donna Violante, dopo le fortunate interpretazioni di Pupella Maggio e Angela Pagano, mentre Giancarlo Nicoletti presta corpo e voce a Mariacallàs, icona di quei mondi sotterranei che a Napoli godono di una speciale protezione e accoglienza,

Giovanni Anzaldo, già Premio Ubu 2010, e Livio Beshir vestono i panni rispettivamente dell'indeciso Fred e di Byron, che porta sulla sua pelle le offese di secoli, entrambi alla ricerca dell'ebbrezza di una notte.

Tra le opere teatrali più “scandalose” e controverse ma anche di maggior successo dell’indimenticato drammaturgo, regista e scrittore, “Persone Naturali e Strafottenti” sposa la modernità del linguaggio, a tratti irriverente e corrosivo, all’importanza e attualità dei temi narrati, come l'integrazione culturale e sociale e il superamento dei pregiudizi, l'accettazione della diversità e il diritto di essere se stessi.

Un'opera che stravolge i canoni della rappresentazione, pur conservando l'unità aristotelica di tempo e spazio, per portare alla ribalta la miseria e la desolazione, ma anche il coraggio e la determinazione, la fragilità e l'audacia, di alcuni esemplari metropolitani, ciascuno apparentemente corazzato contro le avversità, ma pur sempre vulnerabili, in balia degli eventi, degli istinti più che della ragione, feriti nel corpo e nell'anima, aspri fino alla cattiveria, privati di tutto ma non della compassione.

L.P.

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