"Maria Lai: Woven Writing" è la prima mostra retrospettiva dell'artista di Ulassai ad essere presentata in Spagna, all'Es Baluard Museum di Maiorca che ospita un centinaio di opere in esposizione da giovedì 11 maggio fino al 3 settembre prossimo.

Una mostra che ricostruisce il percorso professionale di una delle figure più interessanti dell'arte europea del ventesimo secolo.

Dipinti, sculture, telai, libri cuciti, performance in spazi aperti e chiusi, codificano l'opera di questa straordinaria artista, scomparsa a Cardedu nel 2013. Elementi di una terra dove antichi graniti e guglie calcaree emergono dal mare, innalzandosi sui cieli dell’Ogliastra, diventando essenza dell’opera: algoritmi cromatici che spaziano, liberi senza confini attraversando le geografie.

Terra, pietre e mare sono la trama del viaggio di una vita, di un legame intimo e profondamente identitario con il luogo dell'‘io’ che traspare dalle opere e che Es Baluard celebra in questo progetto curato da Imma Prieto, direttrice del Museo Maiorchino, e Maria Alicata, condirettrice. «Maria Lai ha intrapreso un viaggio creativo duraturo e unico che ha esplorato le potenzialità del filo, inteso come traccia autobiografica, come metafora della sua pratica artistica» scrive Prieto nella prefazione del catalogo. E ancora: «L'artista coglie l'essenza delle tradizioni locali e le reinventa per portare alla luce il rapporto tra umanità e natura, tra identità personale e rituale collettivo, i suoi gesti che rispondono, in qualche misura, al suo interesse per le azioni sociali e la collaborazione, come si evince dall'omaggio ad Antonio Gramsci».

«Il progetto - raccontano le curatrici della mostra - si basa su tre idee principali: scrittura (testuale e visiva), memoria e comunità. Dipinti, sculture, telai, tele cucite, libri racchiudono la forza di un pensiero, opere che si nutrono a vicenda, basate sulla storia personale, locale e universale. Ogni serie mostra una continuità e una logica interna che intrecciano le diverse fasi della vita dell’artista». 

Centodieci le opere esposte fra fotografie che ritraggono l'artista, le scenografie dello spettacolo teatrale "L'albero del miele amaro", i libri cuciti provenienti dall'Archivio Maria Lai del quale è responsabile la nipote Maria Sofia. 

Cucito e ricamo, dunque con le tele, rappresentano una sorta di passaporto per la libertà, uno spazio aperto dove la donna potrà ricreare la propria storia e la sua evoluzione.

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