La Maddalena, un libro con 70 poesie in isulanu di Giancarlo Tusceri
Nel salone consiliare la lettura delle opere in maddaleninoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Davvero una gradevole serata, cultural-musical-identitaria, quella di ieri, organizzata nel salone consiliare, per la presentazione del libro di poesie in maddalenino (isulanu), "Tegghj e un fangottu di inchitudini", edito da Paolo Sorba.
Le poesie, il cui autore è Giancarlo Tusceri, sono state lette da Marcello Sorba, Alina Maiore e dallo stesso autore, e interpretate, alcune di esse, in canto e in musica, dal complesso I Mogan. Giancarlo Tusceri, con “Tegghj”, vinse nel 1990 la terza edizione del “Premio Letterario Biennale Michelangelo Pira”, con stampa della silloge l’anno successivo a cura del Comune di Quartu Sant’Elena.
«L’uomo, e soprattutto l’uomo delle isole - fu questa la motivazione della giuria presieduta da Antonio Romagnino - è terra e roccia. Il poeta parte da questa metafora centrale per liberarsi dalla tentazione degli stereotipi letterari, grazie anche all’uso di una lingua marginale di particolari sonorità. Il suo discorso è caratterizzato così tanto dalla risentita originalità dei temi, quanto dalla sapiente orchestrazione di oscure dissonanze timbriche e concettuali».
La nuova pubblicazione, dal titolo "Tegghj e un fangottu di inchitudini” (Lastre levigate dal vento e un fagotto di inquietudine), è di 208 pagine e racchiude una settantina di poesie - di cui quaranta inedite (“Un fangottu di inchitudini”), tutte in isolano col testo in italiano a lato.
Con questa pubblicazione, ha detto il presentatore della serata, Guido Baffigo, già dirigente scolastico dell’Istituto Nautico di La Maddalena e di altri Istituti superiori galluresi, «capiamo l’importanza dell’isulanu, del nostro dialetto, che è espressione delle nostre radici, fertile per le nostre menti e per i nostri sentimenti. Il nostro isulanu trova nella poesia e nella prosa un porto sicuro dove potersi riparare dalle ingiurie del tempo ma dal quale può anche salpare verso le nuove generazioni».
Giancarlo Tusceri, giornalista e scrittore, ha ricordato il professor Baffigo, «ha all’attivo 38 pubblicazioni di storia e narrativa, poesia e linguistica. Vincitore dei 15 più importanti letterari in sardo, ha portato la parlata isolana ai più alti livelli». Ha ricevuto il primo premio per il miglior romanzo sardo, al premio “Romangia” con “L'isuli du sprafundu”, oggetto poi di una tesi di laurea, e al Posada con “Di stenciu a manu mancina”. Commediografo in isulanu, Tusceri dirige dal 1975 il Collettivo Teatrale Elicriso, e ha messo in scena 12 sue commedie, compresa la traduzione, regolarmente autorizzata, di “Filumena Martorano” anch’essa oggetto di tesi di laurea. Per il teatro Giancarlo Tusceri ha vinto il primo Premio Biennale di Drammaturgia a Sassari nel 2019 con traduzione e adattamenti di “Edera” di Grazia Deledda.
«Per i successi conseguiti da Giancarlo Tusceri e grazie anche all’interessamento dell’assessore alla Cultura e Turismo, Gianvincenzo Belli – ha ricordato Guido Baffigo - l’isulanu è stato riconosciuto dalla Regione Sardegna come variante sarda da tutelare, al pari del catalano, del tabarchino e del castellanese. Per questi meriti Giancarlo Tusceri è stato inserito nella Commissione apposita per unificare graficamente il gallurese».