Un giovane Gramsci mai visto, che già aveva in nuce la critica puntuale della società del suo tempo: dal capitalismo ai totalitarismi passando per la chimera della società ideale.

Gli anni giovanili del famoso intellettuale alerese sono ancora poco conosciuti al grande pubblico, e per questo il giovane regista Alessandro Arrabito Campus ha ideato una pièce video-teatrale  “Il giovane Gramsci” in prima assoluta stasera a Santu Lussurgiu, dove Gramsci studiò al Ginnasio.

L'opera, tra fiction e documentario, che andrà in scena stasera in piazza Monsignor Sanna alle 21.15, ha coinvolto attori, musicisti e tecnici da più paesi della Sardegna, è focalizzata sui primi 20 anni di vita di Gramsci, perché “è un gigante, fra i più studiati nelle università di tutto il mondo: ma, la sua figura giovanile, così profondamente aderente al mondo isolano, e parimenti densa di normalità ed eccezionalità, non è nota come quella adulta”, spiega Arrabito Campus.

Sulla scorta dell’opera di Giuseppe Fiori “Vita di Antonio Gramsci”, lo spettacolo è incentrato sulla narrazione teatrale-musicale e filmica del giovane Nino, per sviscerare le sue prime analisi sulle inquietudini sociali e problematiche storiche del primo Novecento. Una performance unica e innovativa che ha visto Arrabito Campus impegnarsi a fondo: “Ho potuto guidare una vasta e appassionata equipe di produzione, per raccontare Gramsci giovane, appena affacciato al mondo ed integrarlo, ricongiungerlo alla più diffusa conoscenza del politico, carcerato, intellettuale, combattente”.

Arrabito Campus si è avvalso della consulenza storica di Giorgio Macciotta, Paolo Piquereddu e Mario Pani, con la collaborazione dei comuni di Sorgono, Santu Lussurgiu, Ghilarza, Nuoro, Casa Gramsci Ghilarza, Associazione culturale Nino Carrus di Borore, la produzione è curata da Associazione Culturale Planarte Bosa con finanziamento della Fondazione di Sardegna.

"Vogliamo trasmettere la stretta consequenzialità tra il valore del suo impegno quotidiani e i suoi successi scolastici e personali. E siamo fieri di raccontare la sua figura di giovane intellettuale, innamorato della cultura, come di un essenziale cibo, e soprattutto ora, che, la cultura e l’arte, potrebbero davvero riallineare cuori e menti nella fase post-pandemica”, precisa Arrabito Campus.   

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