La civiltà dei fenici, inventori dell’alfabeto, che dal Libano riuscirono ad espandersi e a fondare colonie lungo le sponde del Mediterraneo in Nordafrica e in Sardegna fino alla penisola iberica. Un argomento al centro del prossimo incontro in programma, mercoledì 5 aprile alle 17, al museo archeologico nazionale Antiquarium Turritano che ospiterà Rosana Pla Orquìn, archeologa della Saic - Scuola archeologia Italiana di Cartagine, con un intervento dal titolo “Donne fenicie e puniche nel Mediterraneo del I millennio a.C.: fonti archeologiche ed epigrafiche”.

Non sono molte le fonti che consentono di  ricostruire nei minimi particolari la condizione della donna nel mondo fenicio. Le notizie riportate dai classici o nella Bibbia forniscono poche informazioni sulla vita quotidiana e queste sono spesso inficiate da pregiudizi.

L’Antico Testamento e, successivamente, gli autori greco-latini raccontano le storie e la vita di donne particolarmente importanti, regine o dame dell’alta aristocrazia.

Quattro le figure femminili di rilievo: la principessa Gezabele, Elissa, più nota come Didone, ovvero la leggendaria fondatrice e prima regina di Cartagine, sorella di Pigmalione, re di Tiro, la cartaginese Sofonisba e la moglie di Asdrubale, ultimo capo delle armate cartaginesi nel 146 a.C.

L’evento si inserisce nel ciclo di conferenze “Le mille e un museo” organizzato dalla Direzione regionale Musei Sardegna con l'Università di Sassari, a cura di Luana Toniolo e della docente Paola Ruggeri. 

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