Da Arborea alla Design Week di Milano: in mostra due progetti nati dagli scarti ittici
In esposizione una panchina realizzata interamente dai resti delle cozze e una raffigurazione di un isolotto artificialeL’obiettivo è far capire a tutti i visitatori la filosofia dell’azienda: sostenibilità e salvaguardia ambientale. Durante la Design Week milanese, da oggi e fino al 23 aprile, Nieddittas, con sede ad Arborea, importante realtà sarda nella mitilicoltura e nella pesca, esporrà due progetti di design, cultura, avanguardia e innovazione: una panchina realizzata interamente dai resti delle cozze e una raffigurazione di un isolotto artificiale.
La panchina è frutto del progetto di sperimentazione Blue Eco Lab, promosso e realizzato da Nieddittas insieme alla Fondazione Medsea con l'obiettivo di recuperare gli scarti delle produzioni ittiche attraverso la progettazione di soluzioni di eco-design.
«La sfida è stata quella di intercettarli e trasformarli attraverso lo sviluppo di un processo di trattamento - spiega Francesca Figus, Marketing Nieddittas - Osservando la filiera della produzione ittica, caratterizzata da scarti di diversa natura, si è poi scelto di intercettare anche i gusci delle cozze che, da elemento di rifiuto, ora ricoprono il ruolo di elemento di supporto. Le basi della panchina sono state realizzate seguendo una ricetta unica, creata attraverso uno studio che ha permesso di definire l’esatta composizione tra l’acqua, il cemento, i gusci di cozze macinate a integrazione della sabbia e, come complemento, gli sfridi delle cave di marmo di Orosei».
Sempre con il riutilizzo dei gusci dei mitili è stato realizzato un isolotto artificiale nello stagno di Corru Mannu: forma ovoidale, lungo circa 20 metri e largo 7. Si trova a circa 50 cm sul livello medio del mare e risulta, quindi, quasi completamente immerso nell’acqua. È formato da 2000 sacchi di iuta pieni di gusci di cozze posizionati a circa 50 mt dalla terra ferma.
«L’innovazione introdotta da Nieddittas si differenzia da esperienze simili, già testate in Italia e in Sardegna, per il materiale che viene utilizzato, ovvero i gusci dei mitili derivanti dagli scarti di lavorazione. La migliore risorsa per perseguire questi obiettivi», conclude Francesca Figus.