«Capire i meccanismi di condizionamento della società è fondamentale per difendersi dalla manipolazione»: Marcello Foa lo ha spiegato alla platea di docenti e studenti dell’Accademia di Belle Arti di Sassari nella lectio magistralis di questa mattina.

L'incontro organizzato da Gian Luca Beccari, docente di Fenomenologia dei media, ha preso spunto dagli ultimi libri del giornalista, scrittore ed ex presidente Rai Marcello Foa dal titolo “Il sistema (in)visibile-Perché non siamo più padroni del nostro destino” e gli antecedenti "Gli stregoni della notizia".

La domanda di partenza della riflessione e della ricerca dettagliata che Foa sta portando avanti già dal 2006 è se il bombardamento di informazioni favorito dallo sviluppo della tecnologia (cellulari e smartphone soprattutto) è neutro o invece è utilizzato da monopoli e oligopoli per orientare politica, economia e società.

«C’è una rete di organizzazioni sovranazionali che agiscono come i guardiani delle dighe, condizionando la vita e riducendo la democrazia delle nazioni costrette a stare dentro un'autostrada della democrazia sempre più stretta e senza deviazioni», ha spiegato Foa. E ha posto l'accento sulle grandi multinazionali che hanno un Pil superiore a quello di molte nazioni.

Molte delle tecniche di manipolazione per controllare i cittadini risalgono alla Guerra Fredda tra Usa e Urss che è stata anche “Guerra psicologica”, come la definì Eisenhower già nel 1947.

Per evitare la manipolazione occorre una lettura interdisciplinare e olistica, che tenga conto della complessità delle vicende, che vada oltre le immagini utilizzate per scatenare emozioni più che per spiegare la realtà, quando non addirittura per distorcere la realtà.

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