L o scioglimento del parlamento è una minaccia che atterrisce non solo il centrosinistra. Anche una nutrita schiera di illustri sconosciuti del centrodestra ha paura del voto. Tra essi Tabacci ha cercato i saltimbanchi da fare scritturare dal circo Conte. Missione fallita, per ora. Ma nuovi orizzonti si schiudono. Tabacci è uno di quegli arnesi politicanti della mai seppellita Prima repubblica riciclatosi come la plastica: da attore del teatro democristiano a reclutatore di orfanelli e gatti randagi. A questa sua opera di misericordia partecipa chi agita lo spettro delle elezioni. Elezioni: parola magica che salda le fratture, pronunciata soprattutto da chi non le vuole. Persino il felpato Mattarella, con l'intento di placare i bollenti ardori, ha fatto filtrare il messaggio-monito del tutti a casa. Con la sottintesa esortazione di fine messa: e ora datevi un segno di pace. Dopo la resa dei conti fra le due anime della maggioranza è arrivata la resa del Conte. Più che una resa sarà, probabilmente, Morte e Resurrezione. Colui che ha inverato la figura astratta dell'Uomo Qualunque tenterà di restare ancora acciambellato sulla poltrona di Palazzo Chigi: un uomo qualunque per un altro governo qualunque. Sono consentiti esorcismi e scongiuri.

TACITUS
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