T re storie seriose e una risata fragorosa. Il ministro della difesa Crosetto spedisce al consiglio di disciplina il generale Vannacci, reo di aver superato le regole militari nel libro “Il mondo al contrario”. Ma prima della decisione, se lo ritrova capo di Stato maggiore delle forze operative terrestri. “Non è una promozione”. Ma va? Il Governo, su proposta del ministro dell’agricoltura Lollobrigida approva una legge che vieta la produzione e il commercio della “carne coltivata”. E mentre l’Europa riflette e l’universo mondo neppure ci pensa, la Nazione si attesta nella fortezza Bastiani fortificata nel “Deserto dei Tartari” di Dino Buzzati pronta a respingere, forchette alla mano, l’assalto dell’ostile “Tartare sintetica”. Il ministro Salvini nell’adunata della destra più a destra della Meloni spara contro l’Europa occupata da incompetenti. Sull’occupazione sbaglia, qualcuno li ha votati; sull’incompetenza le scuse non sono dovute. Il gran finale è di Corrado Tedeschi che settant’anni fa fondava il “Partito della bistecca”. Lo slogan: “La vita è una vitella. Viva la pacchia”. Programma: “svaghi, divertimenti; poco lavoro e molto guadagno per tutti. Tre mesi di villeggiatura assicurati a ogni cittadino. Abolizione delle tasse. Grammi 450 di bistecca a testa tutti i giorni. Frutta, dolce e caffè”. Non sfondò, nel menù mancava l’aragosta.

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