S tan batte Sue 27 a 7. Non è il risultato di una partita di rugby. Sono i valori, in milioni di euro sul mercato delle aste, di due giganti dell'era mesozoica. Due grandiosi dinosauri di quattordici metri di lunghezza e quattro di altezza. I nomi borghesi con cui sono stati battezzati non ingannino: erano creature immani di spaventosa bellezza; quando spalancavano le fauci mostravano cinquanta denti da trenta centimetri l'uno. Stan, 67 milioni di anni di antichità, è stato battuto dalla casa d'aste Christie's per 27 milioni di euro. La concorrente Sotheby's aveva venduto, nel 1997, il tirannosauro Sue per 7 milioni. Non solo la bellezza sublime dell'arte, anche quella terrificante dei mostri raggiunge alte quotazioni: è la metafora della bella e la bestia celate nell'animo umano. Spesso la vita sociale ne rivela il conflitto ancestrale, che si rinnova. Specialmente nella politica. Dove per esempio, e tanto per restare in tema, i brutti dinosauri della Prima repubblica si sono estinti lasciando libero il campo del potere prima al bello delle destre, poi ai belli della sinistra. Infine, ecco la bestia: non il terribile dinosauro ma tanti animaletti scuri e oscuri. Che Christie's metterà all'incanto con un baratto: 336 grilli del parlamento di oggi per un dinosauro di quello di ieri.

TACITUS
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