L a politica di Togliatti, Longo e, anche, del mite Berlinguer aveva i globuli rossi. Quella di Enrico Letta soffre di anemia. Dalle piazze straripanti di lavoratori con le fronti sudate gli eredi del Pci sono passati ai salotti borghesi di dame progressiste e intellettuali omologati. Dalla durezza degli scontri parlamentari alla complicità nei sotterfugi. Dalla purezza dell'ideologia alla nebulosità delle idee. Da antisistema a casta. Certo, i tempi cambiano, i muri sono stati abbattuti, le falci e i martelli sono stati sotterrati sotto la quercia di Occhetto e l'ulivo di Prodi, il fiume dei rublodollari si è inaridito; ma la faccia, con gli antichi lineamenti di sinistra, almeno quella, dovrebbe essere preservata dalle contaminazioni. Invece sta assumendo la strana fisionomia di un essere geneticamente modificato. Un Frankenstein con volto bifronte: da una parte Letta, dall'altra il Conte Grillo. A Bisanzio, assediata dagli arabi e prossima a soccombere, si discuteva di teologia e sesso degli angeli; nella sede del Pd, mentre “il morbo infuria” e “il pan ci manca” (versi di Arnaldo Fusinato) si litigava sul sesso dei capigruppo di Camera e Senato. L'hanno spuntata, nel rispetto delle quote rosa e del volere di Letta, due angeli di sesso femminile. Da bandiera rossa a bandiera rosa.

TACITUS
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