È Mattarella il dominus dell'attuale legislatura. Se riavvolgiamo il filo della politica degli ultimi due anni e leggiamo il suo comportamento possiamo dire: volle, sempre volle, fortissimamente vuole tenere vivo questo Parlamento. Quando lo ha visto moribondo gli ha praticato la respirazione bocca a bocca. Per evitarne la morte si è improvvisato taumaturgo e lo ha tratto più volte dal coma. Si dice che ne consideri l'eventuale scioglimento un suo insuccesso. Perciò vuole evitarlo a ogni costo. Compreso quello di infliggere all'Italia governi da manicomio. Ha scoperto un farmaco miracoloso di cui fa uso ogni volta che la creatura dà segni di asfissia. Si chiama minaccia. Il presidente fa trapelare l'intenzione di indire elezioni anticipate se i riottosi non si mettono d'accordo. L'avvertimento ha effetto immediato e le convulsioni si placano. Lo scranno parlamentare da 15.000 euro mensili vale più di qualsiasi principio, sia ideologico sia pratico. Così Mattarella ha buon gioco nel mantenere semiviva questa legislatura e nell'assecondare il richiamo subliminale della foresta democristiana di sinistra da cui proviene. Renzi, che fu suo grande elettore, gli fa da scudiero e sprona gli alleati: «La maggioranza metta il Quirinale in salvo fino al 2029». In salvo? Golpe all'italiana ci cova.

TACITUS
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