A ndrà tutto bene. Sì, ma quando? È una frase che si legge e si sente ovunque, molti la ripetono con voce strozzata e sorriso pallido. Frase augurale, che a suo modo vuole essere divinatoria. Un po' di ottimismo nel momento del dramma fa comunque bene allo spirito e, forse, anche alla salute. Magari attiva gli anticorpi: di chi la pronuncia, di chi l'ascolta, e quelli politici del Comandante Conte, deciso a tutto perché sicuro di nulla. L'augurio rimbalza da un balcone a un ballatoio, da un vicolo di città a un viottolo di campagna. La reclusione domestica, ti dicono i mass media, è la nostra Speranza: che ha il viso pilifero del ministro della Salute. In Cina, invece, celebrano già la vittoria, che ha la faccia da emoticon di Xi Jinping. Il leader del Nuovo Celeste Impero ha affrontato il Covid 19 da comunista mascherato e tutti i cinesini lo hanno imitato. Ora, a dimostrazione che il nemico è in ritirata, circola a viso scoperto tra la gente. Ma a noi, prime vittime occidentali dei suoi folcloristici “mercati umidi”, dove convivono in promiscuità uomini, topi e pipistrelli commestibili, una promessa deve farla: non approfitti più, lui vecchio marpione, dell'ingenuità del nostro baby ministro Di Maio, cui ha rifilato, spacciandola come fascinosa via della Seta, la via mortifera del Coronavirus.

TACITUS
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