S i apre tutto, ma senza esagerare: si socchiude. I soldi ci sono, sono tanti e questa volta ve li diamo davvero, non come a marzo quando giocavamo ancora a Monopoli. Grazie signor Conte, ma non si atteggi a benefattore: quei 55 miliardi non sono suoi, sono nostri e graveranno su noi e le generazioni future. Li amministri con accortezza altrimenti l'annunciata «azione poderosa» si tramuterà in un bluff poderoso. Non assuma atteggiamenti spavaldi, che non le si addicono; non ci ripeta per l'ennesima volta «mi attaccano ma rifarei tutto», come se finora non avesse commesso disastri. Non insista con la sfida «vado avanti, non posso inseguire l'opinione pubblica»: corre il rischio che l'opinione pubblica insegua lei. Faccia bene i conti col presente e con il futuro. Non basta immettere liquidità: il carburante non serve se la macchina non funziona. La porti da un buon meccanico, non ci metta le mani lei, non ce le faccia mettere da quelli del suo strampalato gabinetto. Smentisca, se può, i suoi supporter grillini, che sul quotidiano “La notizia”, loro organo ufficiale di stampa, per elogiare il decreto-poker “Rilancio”, hanno intitolato a tutta pagina: «Una manovra bestiale». È vero che per alcuni di loro l'italiano è una lingua straniera, però senza volerlo questa volta l'hanno azzeccata.

TACITUS
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