I n guerra c'è bisogno di statisti. Durante il secondo conflitto mondiale, Charles De Gaulle dall'esilio fu punto di riferimento per una Francia sconfitta e invasa, Winston Churchill tenne con polso fermo la Gran Bretagna e gli Stati Uniti ebbero in Franklin Delano Roosevelt una guida illuminata. Anche Joseph Stalin, nonostante i tratti dittatoriali, fu capace di governare l'Unione Sovietica nell'ora più difficile. Ora siamo in guerra contro il virus ma di statisti non se ne vedono. Boris Johnson e Trump hanno sottovalutato la pandemia e i loro Paesi ne pagano le conseguenze. La Merkel, di fronte alle richieste di un'Italia stremata, ha risposto con un “nein”. Il capo di un piccolo Paese, invece, con un semplice gesto e poche, toccanti parole, ha assunto la statura di un gigante. È il presidente dell'Albania Edi Rama: «Gli albanesi non abbandonano mai un amico in difficoltà», ha detto alla partenza di un team di 30 medici e infermieri per Milano. «L'Italia è casa nostra da quando i nostri fratelli e sorelle ci hanno salvato, ospitandoci mentre qui si soffriva. Paesi ricchissimi hanno voltato le spalle. Ma forse perché non siamo ricchi e neanche privi di memoria, non possiamo permetterci di non dimostrare all'Italia che l'Albania e gli albanesi non l'abbandonano». Una lezione di Europa unita.

IVAN PAONE
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