L avarsi le mani spesso e accuratamente, dribblare lo sputazzo del vicino, evitare gli abbracci e i locali pubblici, chiudere il vecchio in casa. E alla Messa sollevare la mano destra in segno di pace: a noi. Per debellare il coronavirus i parroci pregano il Santo patrono, sperando nel miracolo come altre volte nella storia dicono sia capitato. I napoletani ricorrono a San Gennaro come Fabio Fazio tutte le domeniche a Roberto Burioni: se non sorregge il morale fa salire comunque gli ascolti. Santa Rosalia fu la mano santa che liberò i siciliani dalla peste nel 1624 e San Carlo la stese sui milanesi. In casi estremi è consigliato invocare tutti i santi. San Sebastiano, Rocco, Cristoforo e Michele Arcangelo e Sant'Antonio Abate. Pregare aiuta. Ecco perché la protesta di Paolo Brosio (giornalista da qualche anno passato da Emilio Fede alla Cristiana Fede) contro i vescovi che per arginare il contagio chiudono le chiese e prosciugano le acquasantiere, vista dal lato della fede ha una sua logica. Ma com'è possibile, ha tuonato il devoto di Medjugorje, “se l'acqua è santa per forza combatte il virus. Hai mai visto l'acqua santa e Gesù che trasmettono il virus?” Tra fede e scienza propongo un onorevole compromesso: ascoltare il virologo e recitare un Padre Nostro. A telecamere spente.

ANTONIO MASALA
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