G li ottimisti dicevano: chissà che incubi, chissà che paura quando il drago li fisserà negli occhi. Il drago è creatura leggendaria, che sputa veleni e fuoco, che annichilisce chi gli si para di fronte. L'incontro col drago è la punizione che gli dèi infliggono ai malvagi e agli inetti. Ma certuni sono tali inconsapevolmente, con fanciullesca allegria. Perciò non si spaventano. Hanno il mostro davanti e non sanno riconoscerlo, non hanno incubi, nessun timore. Anzi, lo sfidano facendo finta di non vederlo. Approfittando di un infortunio elettorale del nostro Paese sono scappati dalle loro case di periferia e dal sudore dei loro faticosi ozi. Raccolte quattro carabattole, si sono trasferiti con armi, bagagli, amici, parenti e conoscenti nei palazzi del potere. Si sono seduti su poltrone damascate e si sono assegnati i ruoli di ministri, sottosegretari, presidenti, commissari. Hanno scippato alle istituzioni una rendita di posizione e non vogliono mollarla. Per mantenerla si sono alleati prima col diavolo, poi con l'acquasanta. Ora, diventati Penta-Pd, gli si è parato di fronte il drago fiammeggiante. Uscito dal mitologico e misterioso caveau della Bce li ha guardati, ma solo di scancio per non incenerirli. Non li ha nemmeno nominati. Li ha compassionevolmente, sprezzantemente ignorati.

TACITUS
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