I l Coronavirus li ha smascherati. I profughi dell'antipolitica, che due anni fa per uno scherzo beffardo delle urne hanno occupato il parlamento, sono scartine. L'emergenza sanitaria e la conseguente grave crisi economica già in corso ne svelano l'insulsaggine. Se il nostro Paese è il secondo al mondo per morti da epidemia certamente c'è stata una falla nel sistema di difesa. Ministri e sottosegretari annaspano. Si credono statisti, sono invece modesti impiegati statali. Della politica non conoscono né la grammatica né la sintassi. Il loro capoclasse è spaurito, scrive sulla lavagna numeri a caso e li cancella, poi li riscrive e li ricancella. Annuncia e ritrae, promette e smentisce in preda a un disturbo da tic motorio e vocale persistente. Il governo non ha gestito l'emergenza, ma dall'emergenza s'è fatto incalzare. L'Italia in questa drammatica circostanza della storia è stata sfortunata. Il nemico, insidioso e invisibile, l'ha sorpresa senza protezione. Mai dalla nascita della Repubblica si era trovata in una condizione peggiore: non ha politici di valore, né a destra né a sinistra, né al centro né altrove; non al governo non all'opposizione. Non ha leader, ha solo mercanti di poltrone; ha tribuni della plebe, non consoli. Dopo l'incubazione verrà l'incubo: avere ancora questi governanti.

TACITUS
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