V oglio spezzare una lancia a favore di Conte. Da destra, e anche da manca, gli stanno dando del bugiardo. Sì, proprio a lui, Conte Giuseppe, quell'incognito signore che alla lotteria Italia ha vinto nientemeno che il cinquecentesco Palazzo Chigi. Vi ha messo casa, vi si è rinchiuso a doppia mandata e ha nascosto le chiavi. A chi gli domanda quanto paga d'affitto e se è minacciato da sfratto risponde che il canone è a carico di un certo Zingaretti Nicola, dal sorriso odontotecnico, e di un non meglio identificato guaglione, che a Napoli chiamano Giggino del San Paolo. Un contributo straordinario alle spese viene dalla pelosa generosità di un morto vivente della cosiddetta Italia Viva e da un giovane di bella Speranza, che sostiene di essere genericamente Libero e Uguale. Convivono tutti in quel palazzo di piazza Colonna dove il Grande Fratello Casalino Rocco è il gran ciambellano di corte. Quindi, finché loro pagano nessuno può sfrattarmi, puntualizza il Conte dicendo il vero. Dargli del bugiardo è perciò un insulto gratuito. Sì, le bugie le dice, ma non volontariamente. Gli scappano e nemmeno se ne accorge. Come un cleptomane ruba senza colpa così lui dice le sue bugie seriali. Volete condannarlo per questo? No, assolvetelo. D'ora in poi vi dirà soltanto vaporose frottole.

TACITUS
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