Europa, zeru tituli
Caffè Scorretto
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L a lontananza, si sa, è come il vento. Porta via tutto: i lutti per i bambini e gli adulti, la carestia, le bombe. A Gaza come in Ucraina. Il problema è che, proprio per la lontananza, tutto questo il vento non riesce a spingerlo fino a noi, bensì altrove, e il “chissenefrega” diventa un lusso che gli europei non vicini al confine con la Russia possono permettersi. Anzi, così credono.
È l’epoca in cui ciascuno pensa solo a sé, dimenticando che nel noi è ricompreso pure l’io: purtroppo è la nostra natura. Il problema è che, a vederci e sentirci ben lontani, sono anche Trump e Putin. Infatti stanno per vedersi per decidere sull’Ucraina, senza l’Ucraina: al vertice di Ferragosto, Zelensky non è invitato. E nemmeno noi europei lo siamo, sulla base del principio zeru tituli (potenza militare) zero considerazione.
È triste contare poco, quindi possiamo stare allegri. Noi dell’Ue non contiamo affatto, come sa bene la Polonia, che infatti minaccia: «La Russia non sfidi impunemente i nostri confini». Il caso Ucraina insegna, è il “precedente”. Intanto Israele continua a sterminare a Gaza: molti alzano la voce ma nessuno, Ue compresa, alza un dito.
Sull’Ucraina, l’Unione europea organizza un controvertice. Ma se in quello tra Usa e Russia manca Zelenski, nel nostro manca Putin. Manchiamo pure noi, che vediamo solo fino al muro di cinta del cortile.