L a Storia come favola angosciante. I personaggi del passato esaltati come “grandi” erano misere figure. Ora li hanno smascherati. Finalmente giustizia storica è fatta, l'epurazione è in corso. L'ultimo della serie è Napoleone. In Francia, nel bicentenario della sua morte, i giacobini moderni lo accusano d'essere stato schiavista e colonialista. Già il nome altisonante con quell'“one” finale che sembra un colpo di cannone ha sempre deposto male. Tanto che il pio Manzoni mai lo nomina nell'ode scritta in sua morte. Si limita a un anonimo “Ei fu”. Il poeta sapeva in cuor suo come sarebbe andata a finire. E non si pronunciò: “Fu vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza”. E se ne lavò le mani. I posteri siamo noi, giudici ipocriti del passato. Chi non si è comportato secondo i comandamenti del nostro politicamente corretto va espunto dalla Storia. I simulacri di Napoleone, soprattutto quelli superbi sul suo destriero bianco, rischiano la fine dei tanti monumenti equestri abbattuti con furore talebano. Sostituiremo i cavalli con gli asini, più adatti a reggere i pensieri e le terga degli epuratori che, per purificarla, leggono la Storia con le lenti affumicate della politica. Non sono tanti, ma si agitano molto. Per pigrizia mentale chi da loro dissente tace. Stiamo diventando correttamente scemi.

TACITUS
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