A rchiviate le elezioni Usa - salvo buon fine, come i bonifici - ricordiamoci comunque che ne parleremo fino al giuramento del presidente. Ecco i suggerimenti per non sfigurare in società nel frattempo. Primo: Biden è anziano ma dirlo così è brutto. Va chiamato “il rassicurante Biden”. Già “l'esperto Biden” suona sarcastico. Poi: una novità forte è la prima donna vicepresidente, per di più non bianca. Ma attenti, l'elezione di Harris ormai è un dato acquisito: non va snobbato ma continuare a esultare è da parvenu. È chic invece fare gli insoddisfatti di sinistra: ora Kamala fa la compagna ma da procuratrice i poveri cristi li mandava in galera a mazzi (spiritoso definirla kamalaontica).

Sondaggi: occhio a dire che erano sbagliati, suona strano ma nel complesso ci hanno azzeccato (più che altro per via del marghine di incertezza, nel senso che per ogni contea ballava un numero di errori potenziali pari alla popolazione di Macomer). Si può comunque sbuffare: “I sondaggi non li guardo”, meglio se con aria misteriosamente irritata.

Infine: discettare sul tale spicchio di Georgia o di Nebraska non si porta più, ora è trendy parlare di Corte Suprema. Non fate i provinciali che insistono con la Pennsylvania: da ieri Philadelphia è di nuovo un formaggio (se vi sentite severgniniani, un phormaggio).

CELESTINO TABASSO
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