I l 24 gennaio 1966 un Boeing dell'Air India cadde su un ghiacciaio nel versante francese del Monte Bianco: il radionavigatore era guasto e il pilota scese di quota convinto di aver già superato il massiccio. Nei giorni scorsi la ritirata del ghiaccio ha restituito i quotidiani che i passeggeri avevano con sé: sono miracolosamente integri, come i corpaccioni dei mammuth che sbucano dal permafrost siberiano, e l'inchiostro appena diluito annuncia ancora l'ascesa al potere di una donna. Indira Gandhi.

Non è che tutto debba essere sempre una metafora di qualcosa, ma viene da chiedersi se questo sia il canto del cigno della carta stampata - che emerge dai ghiacci urlando delle ultimissime ormai archeologiche - oppure un inno alla resilienza dei giornali: un tweet non dura che qualche ora, anche a metterlo nel ghiaccio, e in fondo pure un tg. Un giornale invece resiste, anche in modo sorprendente.

E poi vien da immaginare che magari questo pezzo di carta, proprio questo, fra mezzo secolo spunterà dai ghiacci, o da un cassetto. Nel caso, amici che leggerete di Conte che finge di non temere i Benetton e di Trump che finge di non temere il Covid, sappiate che è complicato da spiegare ma sono cose che non abbiamo deciso noi (e salutateci questo famoso futuro: nessuno di noi c'è stato ma non facciamo che parlarne).

CELESTINO TABASSO
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