P resumibilmente ogni italiano augura successo a Draghi, compresi i leader costretti a contorcimenti innaturali per sostenerlo. Salvini, che a sentir parlare di Ue metteva mano al taser, oggi pare Adenauer con l'accento della Bovisa, il Pd - erede del Pds che nel '96 baciò il rospo Dini - si accinge a baciare la ruspa leghista.

Il punto è: ma dopo?

Dopo c'è da governare l'Italia, è chiaro. Ma al povero Draghi che cosa accadrà? C'è una smania di beatificarlo, questo signore serio e competente, che non promette bene per il suo futuro. Da noi la politica funziona al contrario della religione: la santificazione arriva prima, il martirio dopo. E nonostante abbia in tasca tanti miliardi, il premier dovrà per forza scontentare qualche estimatore, o forse tutti. Quindi sono allarmanti i gavettoni di incenso che tutti - anche noi della stampa - gli stanno lanciando addosso. Un esempio è lo sdilinquirsi per il fatto che ha preso appunti con una Bic. Non una Mont-Blanc da mezzo chilo tipo Conte, o il dito laser come Mazinga: una Bic. Che uomo, che umiltà, che understatement...

Il popolo è un brutto usuraio e domani vorrà tassi di interesse feroci sull'adulazione di ieri. Prof, scriva con quel che vuole e non ascolti gli osanna: oggi a dare credito gratis resta solo la Bce.

CELESTINO TABASSO
© Riproduzione riservata