D ai, facciamo che non è colpa di nessuno ed è semplicemente la lingua italiana che certe sfumature non le restituisce.

Ci avevano detto che era in arrivo “il governo dei migliori” e noi abbiamo pensato ai migliori di sempre, un dream team con Dante alla cultura e Marte alla difesa. E invece sono arrivati questi signori, che sembrano più che altro migliori dei predecessori. Gli inglesi non ci sarebbero cascati, noi invece pensavamo al governo best e ce ne siamo ritrovati uno che è solo better. Perché Draghi è meglio di Conte, è chiaro, come Cartabia è meglio di Bonafede e Vittorio Colao è meglio di Paola Pisano. E se è difficile che Lamorgese possa far meglio di se stessa, è difficilissimo che Di Maio possa fare peggio. E quindi insomma va bene, eppure ai tempi del Pci si sarebbe detto: aspettavamo il Migliore, sono arrivati dei miglioristi.

In realtà le perplessità derivano dal dislivello di qualità fra i ministri tecnici, quasi tutti di primo piano, e quelli politici, in molti casi di seconda fila. Ma tutto sommato ha senso. I politici saranno se non degli ostaggi quantomeno dei garanti: non daranno la linea, simboleggeranno il coinvolgimento dei partiti in questa giunta di emergenza. Insomma, i tecnici ci metteranno la testa, i politici la faccia.

Il momento è grave ma possono farcela.

CELESTINO TABASSO
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