M acron ieri ha detto una frase che potrebbe lasciare perplesso un italiano: «Sostegno ai cattolici da tutto il Paese».

Intendiamoci, c'è stato un raid islamista atroce in una cattedrale e quindi ci mancherebbe. Però la frase inizialmente alle nostre orecchie suona strana. Un paio di gradini in meno che se Macron un giorno proclamasse «sostegno ai bianchi» (“ma perché tu che cosa sei, azzurro?”), ma comunque qualcosa del genere. Non solo come dice Croce non possiamo non dirci cristiani, ma in Italia non possiamo che dirci cattolici. Di rimbalzo o con convinzione, per abitudine o per ricordo, in qualche modo lo siamo tutti. E quindi Conte che esprime «sostegno ai cattolici» ci lascerebbe perplessi, è come se lo esprimesse agli italiani (“perché tu che sei, tedesco?”). Eppure non stupirebbe nessuno se in una qualche circostanza esprimesse solidarietà agli islamici.

Ma in Francia non è così: la Francia non può proprio dirsi cristiana. La République è di tutti e per tutti, e quindi è laica. Orgogliosamente. Per questo è nel mirino del bullismo di Erdogan e del fanatismo terrorista: perché testimonia che di sacro per tutti c'è solo la libertà, e sta con coraggio in una trincea che difende tutti i liberi. Non illudiamoci che possa farcela da sola e vincere per tutti. È il caso che per una volta l'Italia possa non dirsi democristiana.

CELESTINO TABASSO
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