"'Profanare' una tomba, violare il rispetto che si deve ai morti è una violenza atroce! Infrangere il legame di sentimenti e ricordi che ci lega ai mostri cari defunti rubando da una tomba penso sia offesa gravissima! Violare e offendere luoghi ai quali sono dovuti venerazione e rispetto non lo possiamo tollerare. Non possiamo tacere".

È solo una parte del lungo sfogo affidato a Facebook da Enrico Montesano e dopo che la tomba della mamma, morta quando lui aveva solo otto anni, è stata profanata al cimitero romano di Campo Verano a Roma.

"Un libro di marmo bello spesso – aggiunge quindi l'attore - fatto fare da mio padre con un pensiero come fosse stato scritto da noi, avevamo 8 anni io e 5 mio fratello. Il libro è stato 'poggiato' lì per 65 anni!!! Accanto alle spoglie dei nonni materni. In questi 65 anni a nessuno era venuta voglia di trafugarlo per farne mercato, la soglia del degrado e del bisogno non si era abbassata a tanto!".

"L'accaduto indica che oggi la situazione è al limite!! – ammonisce quindi Montesano - Che siamo al peggio del peggio".

La tomba della famiglia Montesano come appare oggi e come era una volta (foto Facebook)
La tomba della famiglia Montesano come appare oggi e come era una volta (foto Facebook)
La tomba della famiglia Montesano come appare oggi e come era una volta (foto Facebook)

L'attore si è fatto quindi portavoce di "una battaglia sacrosanta a nome di tante cittadine e cittadini vittime di furti scippi e rapine nei cimiteri" della Capitale.

Lo sfogo ha subito suscitato migliaia di reazioni e commenti e non solo sui social, con l'auspicio riportato dallo stesso attore, in un secondo post, che "i cimiteri, che sono luoghi sacri, ritornino ad essere tali, cioè luoghi di pace e di meditazione".

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(Unioneonline/v.l.)
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