"Basta assistenzialismo: quello sardo è un popolo fiero, che non vuole più vivere di elemosina ma essere parte attiva nel contribuire allo sviluppo della nostra nazione". Ha ricevuto forti applausi dai suoi colleghi di partito l'intervento di
Emilio Floris, senatore di Forza Italia, che oggi in Aula è tornato a parlare di Sardegna e di continuità territoriale. Più nel dettaglio, la questione affrontata da Floris è il processo di conversione a metano delle reti distribuzione energetica dell'isola, un tema che il senatore ha fatto presente prima in due emendamenti alla manovra di bilancio - probabilmente non esaminati, ha ammesso lo stesso - e quindi in un'interrogazione presentata ieri al ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli. Nel 2017, spiega Floris, la SEN (strategia energetica nazionale) ha previsto di convertire a metano le reti di distribuzione esistenti in Sardegna, collegandole ai depositi costieri in costruzione e quindi avviando la fornitura di gas in modo modulare. Questo progetto dovrebbe servire ad ottenere la sostituzione dei combustibili ora utilizzati con il gas naturale: un'iniziativa, ha sottolineato Floris che, oltre a notevoli risparmi economici - valutati in circa 400 milioni di euro all'anno per la sola sostituzione dei combustibili più costosi - garantirebbe ulteriori benefici, fra cui un aumento dell'occupazione sull'isola per la realizzazione delle infrastrutture dirette, lo sviluppo del settore della produzione del biometano, oltre che la riduzione delle emissioni inquinanti nell'atmosfera. "Ciò che mi preoccupa" ha spiegato il senatore, "è il green new deal contenuto nella manovra, che sta proiettando l'Italia verso un minor consumo ma che rischia di bloccare i programmi per la metanizzazione sull'isola", gravando ulteriormente su tutte quelle famiglie che oggi spendono tra i 500 e i 700 euro l'anno di sovraccosto energetico. E da qui l'appello del senatore: quali saranno i tempi di realizzazione del nuovo collegamento elettrico previsto per la connessione con il continente? Come sarà gestito il phase out delle centrali a carbone? Quali saranno gli impatti occupazionali derivanti dall'eventuale chiusura delle centrali a carbone? Ma soprattutto, a che punto sono i lavori per la metanizzazione dell'isola e quali le nuove reti previste per il trasferimento dell'energia nella regione? Questi i punti su cui Floris ha interrogato il governo, chiedendo a gran voce un'equiparazione dei prezzi del gas naturale fra la Sardegna e il resto del paese e, infine, che alla Sardegna sia data "la possibilità di incrementare in loco la propria produzione", rendendola un'economia valida di cui "beneficierà tutto il territorio".
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